domenica 27 febbraio 2011
Nokia personalizzerà i propri Windows Phone
I Nokia Windows Phone arriveranno entro la fine dell’anno e sulle caratteristiche dei device che saranno portati sul mercato vi sono al momento poche (ma chiare) indicazioni: il prezzo dovrà essere abbassato per quanto possibile ed il software sarà plasmato da Nokia a proprio uso e con il pieno accordo con Microsoft.
Punto primo, il costo: Nokia ritiene il prezzo un elemento chiave su cui il gruppo ha la possibilità di far leva per sfidare i device Android e iOS. L’economia di scala su cui lavora Nokia potrà consentire una riduzione solerte del prezzo medio dei device messi in produzione e la proposta di una suite di prodotti a costo concorrenziale potrebbe consentire agli smartphone di far presto breccia tra l’utenza. Ne è convinto in prima persona Stephen Elop, CEO Nokia, il quale ha voluto supportare il proprio teorema con un gesto concreto: tutte le azioni rimanenti dal suo passato in Microsoft sono state vendute per acquistare in seguito 150 mila azioni Nokia. Elop ci scommette di tasca propria, insomma: i Nokia Windows Phone sono una convinzione vera e non soltanto una colonizzazione finlandese da parte di Redmond come alcuni analisti hanno suggerito nelle settimane passate.
Punto secondo, l’interfaccia. Nokia avrebbe ottenuto da Microsoft, ai sensi dell’accordo che sarà definitivamente firmato entro i prossimi giorni, il diritto di intervenire sull’interfaccia WP7 per ottimizzarne e personalizzarne l’impatto visivo. La conferma giunge da Niklas Savander, ai vertici del team Nokia, secondo cui tale possibilità consentirà al gruppo di rendere unica la propria esperienza Windows Phone, riuscendo così a far proprio il software altrui pur avendo a disposizione un’impronta grafica propria e riconoscibile.
L’esperienza del passato non sarà dunque accantonata, ma gli elementi di maggior prestigio potranno essere riciclati nel nuovo concept che da fine anno Nokia e Microsoft porteranno sul mercato. Le immagini dei lavori in corso sono già state rese note, ma trattasi di prototipi grafici utili soltanto a far capire al mercato che i cantieri sono aperti, il ritmo di lavoro è alto e le ambizioni sono importanti. Nokia e Microsoft, per vincere, devono anzitutto convincere. Ma se le prime carte da giocare sono quelle della personalizzazione e del taglio sui costi, allora la sfida inizia con il piglio giusto.
LA VITA FACILE: L'AFRICA DI PELLEGRINI
Esce il 4 marzo in sala con Medusa la commedia di Lucio Pellegrini, La vita facile. Prodotto da Fandango (e girato in parte in Puglia col sostegno della Apulia Film Commission), il film racconta la fuga in Kenya del medico Mario Tirelli (Favino) che raggiunge un amico di vecchia data, l’idealista Luca Manzi (Accorsi), essendo inseguito da un doppio avviso di garanzia. Pieno di fobie e viziatissimo, si ritrova a lavorare in un piccolo ospedale da campo in condizioni a dir poco precarie. A complicare il tutto, dopo qualche tempo, li raggiunge Ginevra, sposata da Mario ma amata anche da Luca, seppure fugacemente.
La vita facile è anche un omaggio alla commedia all’italiana, come spiega Favino: "Manfredi, Gassman, Sordi e Tognazzi sono ancora oggi attuali. I nostri personaggi sono fetenti anche se simpatici e capaci di usare tutto, compresa l’Africa, per ripulirsi. Forse sono proprio gli italiani ad essere come loro, negli anni ’60 come oggi".
E rincara la dose il regista, Lucio Pellegrini: "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? è sicuramente la commedia più significativa sul continente nero nel nostro cinema, l’abbiamo visto tutti da bambini e ci ha conquistato per il suo sguardo non consolatorio. L’Africa, oggi come ieri, sembra essere il perfetto teatro per esaltare le caratteristiche degli italiani".
La vita facile è anche un omaggio alla commedia all’italiana, come spiega Favino: "Manfredi, Gassman, Sordi e Tognazzi sono ancora oggi attuali. I nostri personaggi sono fetenti anche se simpatici e capaci di usare tutto, compresa l’Africa, per ripulirsi. Forse sono proprio gli italiani ad essere come loro, negli anni ’60 come oggi".
E rincara la dose il regista, Lucio Pellegrini: "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? è sicuramente la commedia più significativa sul continente nero nel nostro cinema, l’abbiamo visto tutti da bambini e ci ha conquistato per il suo sguardo non consolatorio. L’Africa, oggi come ieri, sembra essere il perfetto teatro per esaltare le caratteristiche degli italiani".
mercoledì 23 febbraio 2011
Windows Phone, presto i dispositivi low cost di Nokia
Apple non è l'unica a lavorare su un modello di iPhone più compatto ed economico di quelli attuali. Anche Nokia pare stia seguendo la stessa strada.
Il Ceo di Nokia, Stephen Elop è sicuro che il recente accordo siglato con Microsoft sarà un successo. E i motivi sono molteplici: non soltanto l'azienda finlandese nei prossimi mesi riuscirà a produrre smartphone di fascia alta, ma porterà presto sul mercato anchecellulari più economici, per conquistare una fascia di consumatori ancora più ampia.
In un'intervista rilasciata venerdì scorso, infatti, Elop ha parlato molto dei terminaliWindows Phone di fascia bassa, un target molto importante per cercare di convertire l’affezionata clientela Symbian al sistema operativo di Microsoft, evitando che si affidi ai diversi competitor. La scelta di Nokia dovrebbe incrementare la diffusione degli Windows Phone.
I requisiti hardware fissati da Microsoft finora hanno consentito l'utilizzo del softwaresolamente sui dispositivi di fascia alta. Piuttosto che abbassare il livello qualitativo degli Windows Phone, la scelta di Nokia sarà quindi quella di offrire ai propri clienti deglismartphone con buone dotazioni hardware a prezzi vantaggiosi.
CRONACHE ITALIANE RACCONTATE DA MASSIMO CARLOTTO AL TEATRO CARGO
CRONACHE ITALIANE porta a teatro i temi sociali raccontati da Massimo Carlotto nel suo ultimo romanzo “L’amore del bandito” Corruzione, riciclaggio, xenofobia, intolleranza, velinismo, ambiente, crisi dell’informazione e molto altro ancora in un’Italia sempre più infiltrata dalle culture mafiose e votata alla rinuncia di diventare un Paese migliore.
Un giornalista di un piccolo quotidiano di provincia tenta lo scoop che potrebbe cambiargli la vita. Un colpo di fortuna lo ha messo sulle tracce di un collega latitante, ricercato dalla legge e dalla malavita per aver ficcato il naso nella storia sbagliata e che ora campa grazie alla solidarietà di due musicisti di strada.
Quella che dovrebbe essere un’intervista si trasforma in un dialogo surreale denso di ironia, cinismo e involontaria comicità che attraversa i grandi temi, sconfinando nei meandri del “personale”, rivelando quanto le differenze culturali siano profonde e, oggi, con il dominio della comunicazione televisiva, sia diventato quasi impossibile dialogare.
Un giornalista di un piccolo quotidiano di provincia tenta lo scoop che potrebbe cambiargli la vita. Un colpo di fortuna lo ha messo sulle tracce di un collega latitante, ricercato dalla legge e dalla malavita per aver ficcato il naso nella storia sbagliata e che ora campa grazie alla solidarietà di due musicisti di strada.
Quella che dovrebbe essere un’intervista si trasforma in un dialogo surreale denso di ironia, cinismo e involontaria comicità che attraversa i grandi temi, sconfinando nei meandri del “personale”, rivelando quanto le differenze culturali siano profonde e, oggi, con il dominio della comunicazione televisiva, sia diventato quasi impossibile dialogare.
Brondi Dual Touch: ottimo dual sim a basso costo
Brondi Dual Touch è il nuovo cellulare con capacità dual sim in arrivo a breve sul commercio italiano per un prezzo davvero interessante. E’ infatti posizionato in una fascia di costo sotto i 100 euro e può considerarsi un’alternativa apprezzabile ai già ben noti NGM, Anycool e compagnia bella. Tra l’altro Brondi ha da tempo intrapreso una collaborazione consistente con gli operatori come TIM. In testa possiamo ammirare un’immagine del nuovo Brondi Dual Touch, dopo il salto la sua scheda tecnica.
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Flop Apicella, un solo biglietto venduto per Milano
Sembra un po' una di quelle elezioni comunali di paese in cui il candidato della lista civica, a conti fatti, raccoglie sì e no cinque voti: quelli dei genitori, dei nonni e (forse) della fidanzata. Peccato che nel caso di Mariano Apicella, l'ex posteggiatore partenopeo divenuto fidato chansonnier del premier Silvio Berlusconi la piazza fosse assai più ricca e prestigiosa: Milano, teatro degli Arcimboldi.
l concerto in programma il 10 marzo, prima esibizione pubblica del chitarrista napoletano, non s'ha da fare. Il motivo? Semplice: un solo biglietto piazzato in prevendita. Per riprendere il gioco di parole di Repubblica: più che Ticketone, one ticket. Gli organizzatori (sui quali, per altro, vige un certo mistero) assicurano che la platea sarebbe comunque stata riempita con altri sistemi (difficile immaginare quali, se non una gigantesca claque a pagamento). Ma che alla fine, anche per motivi di opportunità, s'è ritenuto di annullarel'esibizione.
Sono stato contattato dagli organizzatori — dice Giuseppe Manzoni, consigliere delegato dei Pomeriggi Musicali, attuale gestore degli Arcimboldi — che hanno sollevato qualche dubbio sull'opportunità del concerto, considerato il clima generale. Trattandosi di un affitto sala e non di uno spettacolo della nostra stagione, ne ho preso atto'. Il rischio, in sostanza, sarebbe stato quello di ritrovarsi la sala mezza vuota e un sacco di persone in strada a contestare la dei presunti festini di Arcore. Quel musicista benedetto da Berlusconi che, stando alle indagini della Procura di Milano, allietava i bunga bunga party del premier e della sua corte. Attraverso i suoi cd, fra l'altro, venivano saldate le spettanze in loco alle ragazze. Insomma: un quadro piuttosto desolante.
iente promoter, niente agenti: un concerto gestito in privato: 'Il contratto, se si fosse concluso, sarebbe stato direttamente tra noi e Apicella, che per altro non conosco'. Un'operazione piuttoso costosa: 15mila euro d'affitto per il teatro più altri 5/6mila per tecnici e maestranze. Evidentemente troppo per una semplice serata tête-à-tête.
lunedì 21 febbraio 2011
Luxottica sbarca sul mercato retail messicano
Per quanto riguarda la strategia di espansione del gruppo Luxottica, a cui fanno capo i marchi di proprietà Ray-Ban, Oakley, Vogue, Persol, Oliver Peoples, Arnette e Revo, gli accordi di acquisizione delle due catene di negozi High Tech e Stanza, con oltre 70 punti vendita che saranno convertiti in negozi a marchio Sunglass Hut, consentiranno al gruppo di entrare con attività retail in Messico, Paese nel quale è già solidamente presente con la divisione wholesale. “Questa operazione ha una duplice valenza strategica per Luxottica”, ha commentato Fabio d’Angelantonio, esecutive vice president, sun e luxury retail di Luxottica. “Da un lato ci consente di essere da subito protagonisti con le attività retail “sole” in Messico, un Paese fra i più dinamici e dalle migliori prospettive di crescita per il nostro settore, dall’altro rappresenta un’ottima opportunità per rafforzare il posizionamento dei nostri marchi e in generale tutte le attività del gruppo nel Paese”.
Libia, Gheddafi in fuga?
DISCORSO IN TV DEL FIGLIO - Un diplomatico libico a Pechino ha annunciato alla rete tv Al Jazira di essersi dimesso. Hussein Saduq al Musrati, questo il suo nome, ha aggiunto di augurarsi un intervento dell'esercito e che Gheddafi "potrebbe aver già lasciato il Paese". L'ambasciata della Libia a Pechino non ha smentito la notizia. A farlo ci ha pensato, direttamente da Tripoli, il figlio del colonnello, Saif al Islam, che in un discorso in diretta tv alla nazione ha annunciato che suo padre "guida la lotta" contro gli insorti nel Paese:"Muammar Gheddafi sta guidando la lotta a Tripoli e vinceremo". Saif al Islam ha parlato al Paese in tv, in nottata, per oltre 40 minuti.
La situazione per il regime, però, è difficilissima. Saif ha confermato che equipaggiamenti bellici, tra cui carri armati e pezzi di artiglieria, sono stati sottratti alle forze forze di sicurezza da parte di "civili e teppisti". Tutta opera di un non meglio precisato "movimento separatista" che avrebbe ordito un "complotto" ai danni di Gheddafi.
BILANCIO PESANTE - Intanto si fanno sempre più drammatici i bilanci degli scontri. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sarebbero 61 le vittime soltanto nella giornata di oggi, mentre secondo le Ong negli ultimi quattro giorni si contano tra i 300 e i 400 morti. A Bengasi, epicentro dei disordini, i morti nella ieri sono stati almeno sesanta, mentre è di 18 lavoratori asiatici feriti il bilancio degli scontri registrati nella notte a Tripoli, dove un gruppo di rivoltosi armati ha attaccato un cantiere di una società della Corea del Sud: tre feriti sono sudcoreani, 15 del Bangladesh, due dei quali si trovano in gravi condizioni.
RIPERCUSSIONI IN BORSA - Sono numerose le società italiane che hanno interessi in Libia o partecipazioni libiche al proprio interno. La rivolta nel Paese nordafricano, dunque, sta avendo ripercussioni economiche. Il titolo peggiore è stato Impregil, che ha perso il 6,17%. Pesante anche il rosso di Eni (-5,12%) e di Unicredit (-5,75%). La Juventus è arretrata del 3,34%, mentre Finmeccanica ha lasciato sul terreno il 2,69%. L'indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,6%: la Borsa italiana è stata la peggiore tra le europee, che pure hanno chiuso tutte col segno meno. Il Ftse 100 di Londra ha perso l'1,12%, il Cac 40 di Parigi l'1,44%, il Dax di Francoforte l'1,41%. Male anche Madrid, con l'Ibex in ribasso del 2,33%.
Sta assumendo i contorni di un massacro senza precedenti l'ondata di rivolte in Libia. Secondo Al Jazeera, infatti, jet dell'esercito stanno compiendo dei veri "raid aerei" sui manifestanti che stanno riempiendo le piazze. Le notizie sono ancora frammentarie ma raccontano della reazione spropositata da parte dei militari. Il segretario generale dell'Onu Ban-Ki Moon avrebbe chiesto a Muammar Gheddafi di far cessare "immediatamente" le violenze. E' proprio la sorte del rais, inoltre, uno dei gialli delle ultime ore: alcune fonti lo vorrebbero già in Venezuela (ma il Governo di Chavez avrebbe smentito), secondo altre invece "è a Tripoli e lotta contro i teppisti". Nella Capitale sta bruciando la sede del governo, così come la sede della Tv di Stato e un commissariato nella zona est, nel sobborgo di Souk al-Jamma, mentre i manifestanti libici hanno attaccato a due riprese un cantiere edile sudcoreano ferendo quattro stranieri. Testimoni oculari riferiscono di migliaia di persone in marcia verso Piazza Verde, nel centro di Tripoli. Secondo alcune organizzazioni non governative, molte città (tra cui Bengasi e Sirte, che ha dato i natali a Gheddafi) sono in mano ai rivoltosi. Contrario ai metodi con cui i militari stanno affrontando la protesta, il Ministro della Giustizia Mustafa Mohamed Abud Al Jeleil ha annunciato le sue dimissioni.
ITALIA, VERTICE SU IMMIGRAZIONE - Si svolgerà martedì pomeriggio o in serata, a Palazzo Chigi, un vertice per discutere del rischio immigrazione dopo la rivolta libica. Al summit parteciperanno il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, quello della Difesa Ignazio La Russa e quello degli Esteri Franco Frattini. Il titolare della Farnesina, nella mattinata di martedì, sarà in Egitto.
LE REAZIONI INTERNAZIONALI - Alla luce di questi avvenimenti, Barack Obama è pronto ad intervenire. Gli Stati Uniti stanno valutando "tutte le azioni appropriate" in risposta alla violenta repressione delle manifestazioni e analizzando le dichiarazioni fatte in nottata in tv dal figlio di Gheddafi, per vedere se ci sono prospettive di una riforma significativa. Lo rende noto un funzionario Usa. "Sarà fondamentale avviare il processo di riconciliazione", ha commentato in mattinata il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. La Farnesina, intanto, ha sconsigliato "qualsiasi tipo di viaggio" nel Paese, sottolineando la "gravità della situazione in Cirenaica, in particolare nelle città di Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk". L'Eni ha fatto scattare il rimpatrio per tutto il personale non essenziale e i familiari.
La situazione per il regime, però, è difficilissima. Saif ha confermato che equipaggiamenti bellici, tra cui carri armati e pezzi di artiglieria, sono stati sottratti alle forze forze di sicurezza da parte di "civili e teppisti". Tutta opera di un non meglio precisato "movimento separatista" che avrebbe ordito un "complotto" ai danni di Gheddafi.
BILANCIO PESANTE - Intanto si fanno sempre più drammatici i bilanci degli scontri. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sarebbero 61 le vittime soltanto nella giornata di oggi, mentre secondo le Ong negli ultimi quattro giorni si contano tra i 300 e i 400 morti. A Bengasi, epicentro dei disordini, i morti nella ieri sono stati almeno sesanta, mentre è di 18 lavoratori asiatici feriti il bilancio degli scontri registrati nella notte a Tripoli, dove un gruppo di rivoltosi armati ha attaccato un cantiere di una società della Corea del Sud: tre feriti sono sudcoreani, 15 del Bangladesh, due dei quali si trovano in gravi condizioni.
RIPERCUSSIONI IN BORSA - Sono numerose le società italiane che hanno interessi in Libia o partecipazioni libiche al proprio interno. La rivolta nel Paese nordafricano, dunque, sta avendo ripercussioni economiche. Il titolo peggiore è stato Impregil, che ha perso il 6,17%. Pesante anche il rosso di Eni (-5,12%) e di Unicredit (-5,75%). La Juventus è arretrata del 3,34%, mentre Finmeccanica ha lasciato sul terreno il 2,69%. L'indice Ftse Mib ha chiuso in calo del 3,6%: la Borsa italiana è stata la peggiore tra le europee, che pure hanno chiuso tutte col segno meno. Il Ftse 100 di Londra ha perso l'1,12%, il Cac 40 di Parigi l'1,44%, il Dax di Francoforte l'1,41%. Male anche Madrid, con l'Ibex in ribasso del 2,33%.
Sta assumendo i contorni di un massacro senza precedenti l'ondata di rivolte in Libia. Secondo Al Jazeera, infatti, jet dell'esercito stanno compiendo dei veri "raid aerei" sui manifestanti che stanno riempiendo le piazze. Le notizie sono ancora frammentarie ma raccontano della reazione spropositata da parte dei militari. Il segretario generale dell'Onu Ban-Ki Moon avrebbe chiesto a Muammar Gheddafi di far cessare "immediatamente" le violenze. E' proprio la sorte del rais, inoltre, uno dei gialli delle ultime ore: alcune fonti lo vorrebbero già in Venezuela (ma il Governo di Chavez avrebbe smentito), secondo altre invece "è a Tripoli e lotta contro i teppisti". Nella Capitale sta bruciando la sede del governo, così come la sede della Tv di Stato e un commissariato nella zona est, nel sobborgo di Souk al-Jamma, mentre i manifestanti libici hanno attaccato a due riprese un cantiere edile sudcoreano ferendo quattro stranieri. Testimoni oculari riferiscono di migliaia di persone in marcia verso Piazza Verde, nel centro di Tripoli. Secondo alcune organizzazioni non governative, molte città (tra cui Bengasi e Sirte, che ha dato i natali a Gheddafi) sono in mano ai rivoltosi. Contrario ai metodi con cui i militari stanno affrontando la protesta, il Ministro della Giustizia Mustafa Mohamed Abud Al Jeleil ha annunciato le sue dimissioni.
ITALIA, VERTICE SU IMMIGRAZIONE - Si svolgerà martedì pomeriggio o in serata, a Palazzo Chigi, un vertice per discutere del rischio immigrazione dopo la rivolta libica. Al summit parteciperanno il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, quello della Difesa Ignazio La Russa e quello degli Esteri Franco Frattini. Il titolare della Farnesina, nella mattinata di martedì, sarà in Egitto.
LE REAZIONI INTERNAZIONALI - Alla luce di questi avvenimenti, Barack Obama è pronto ad intervenire. Gli Stati Uniti stanno valutando "tutte le azioni appropriate" in risposta alla violenta repressione delle manifestazioni e analizzando le dichiarazioni fatte in nottata in tv dal figlio di Gheddafi, per vedere se ci sono prospettive di una riforma significativa. Lo rende noto un funzionario Usa. "Sarà fondamentale avviare il processo di riconciliazione", ha commentato in mattinata il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. La Farnesina, intanto, ha sconsigliato "qualsiasi tipo di viaggio" nel Paese, sottolineando la "gravità della situazione in Cirenaica, in particolare nelle città di Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk". L'Eni ha fatto scattare il rimpatrio per tutto il personale non essenziale e i familiari.
La tecnologia Light Peak nei MacBook Pro
I portatili di Apple in arrivo a breve potrebbero essere i primi a utilizzare la nuova tecnologia di Intel
Light Peak, nome in codice di una tecnologia studiata da Intel e voluta da Apple per utilizzare un unico sistema di connessione per una vasta gamma di dispositivi, potrebbe essere una delle novità presenti nei nuovi MacBook Pro.
Inizialmente prevista come un sistema di interconnessione basato sulla fibra ottica, che avrebbe reso possibile una banda ad altissima velocità, la versione finale della tecnologia Light Peak si basa sul rame e consentirà di utilizzare un unico connettore per trasmettere in ingresso e in uscita un segnale digitale per monitor, trasferimento dati da fotocamere/videocamere, audio/video e unità di memorizzazione. Una caratteristica importante è la retrocompatibilità con gli standard attuali, consentendo attraverso un apposito hub di collegare periferiche USB o connettori video DVI/HDMIsenza problemi.
Secondo le ultime indiscrezioni i nuovi MacBook Pro potrebbero integrare Light Peak, ma con un nome diverso. Apple sarebbe la prima azienda a utilizzare la nuova tecnologia, ribattezzandola con un nome al momento sconosciuto a causa dell’assenza di “picchi di luce” dovuti al passaggio dalla fibra ottica al rame.
Anche questa indiscrezione, insieme all’ipotetica , non è ancora confermata e non è detto che questa tecnologia arrivi sul mercato prima della seconda metà dell’anno. Secondo i piani di Intel, rivelati lo scorso novembre, Light Peak sarebbe infatti dovuta diventare operativa tra fine 2011 e inizio 2012.
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domenica 20 febbraio 2011
Will Ferrell nel cast di The Office 7
Per riempire il vuoto lasciato dallo storico protagonista del serial The Office, Steve Carell, che ha dato l' addio prima della fine della stagione arriverà un volto nuovo, Will Ferrell (Saturday Night Live). L' attore comparirà in più di un episodio prima del finale di stagione e vestirà il ruolo di un inappropriato direttore di filiale, proprio in tempo per dare l' addio a Michael Scott. Nuovo incontro quindi per Ferrell e Carell, dopo la loro partecipazione a Anchorman-La leggenda di Ron Burgundy.
Sony PlayStation Phone: svelato il prezzo?
Pare che sia stato svelato il prezzo del PlayStation Phone di Sony. Il nuovo prodotto tecnologico mobile presentato da poco da parte dell’azienda di produzione si è mostrato nel corso delle passate settimane in numerose informazioni e contenuti multimediali che lo riguardano. In particolare si è parlato di parecchie novità riguardanti le caratteristiche del prodotto mobile di Sony Ericsson. E si è parlato anche di un concorso relativo allo smartphoneXperia Play, che è stato avviato qualche giorno fa e che sicuramente otterrà nel corso del tempo un grande successo da parte degli utenti.
L'AIA premia il grattacielo orizzontale di Steven Holl a Shenzen
“Una forma potente, una tipologia architettonica ripensata, che fluttua sul paesaggio”: con queste parole l’American Institute of Architects (AIA) ha descritto il Vanke Center di Shenzen (Cina) progettato da Steven Holl, destinatario di un Honor Award per il 2011.Attribuito annualmente dall’American Institute of Architects (AIA), il premio rappresenta uno dei massimi riconoscimenti internazionali attribuiti alle architetture costruite.
Conosciuto anche col nome di “Horizontal Skyscraper”, il complesso a uso misto da 220 mila metri quadrati è sede degli uffici della Vanke Co. ltd, appartamenti, un hotel, un centro conferenze, una spa e un parcheggio.
Sopraelevato su pilotis l'edificio lascia “libero” il paesaggio sottostante - un giardino tropicale che cita visivamente i giardini brasiliani di Roberto Burle Marx. L’intervento coinvolge infatti un’area di 60mila metri quadri, di cui 28mila sono non edificati. “Sollevare l'edificio dal terreno ha comportato un delicato intreccio di tecniche ingegneristiche all’avanguardia, architettura del paesaggio e ambiente naturale. Il progetto paesaggistico è stato elaborato per ridurre al minimo deflusso, erosione e altri tipi di danni ambientali associati alle dinamiche di sviluppo urbano”.
Tra le soluzioni ecosostenibili che caratterizzano l’edificio si possono citare sistemi per il riciclo delle acque grigie e per la raccolta delle acque piovane tetti verdi, aperture operabili e superfici vetrate ad alte prestazioni. 1.400 metri quadrati di pannelli fotovoltaici sono installati sul tetto del complesso e producono una quantità di energia tale da soddisfare il 12,5 % della domanda totale proveniente dagli uffici del Vanke Center. Porte, pavimenti e arredamento degli headquarters Vanke Co. sono realizzati con materiali riciclabili.
Conosciuto anche col nome di “Horizontal Skyscraper”, il complesso a uso misto da 220 mila metri quadrati è sede degli uffici della Vanke Co. ltd, appartamenti, un hotel, un centro conferenze, una spa e un parcheggio.
Sopraelevato su pilotis l'edificio lascia “libero” il paesaggio sottostante - un giardino tropicale che cita visivamente i giardini brasiliani di Roberto Burle Marx. L’intervento coinvolge infatti un’area di 60mila metri quadri, di cui 28mila sono non edificati. “Sollevare l'edificio dal terreno ha comportato un delicato intreccio di tecniche ingegneristiche all’avanguardia, architettura del paesaggio e ambiente naturale. Il progetto paesaggistico è stato elaborato per ridurre al minimo deflusso, erosione e altri tipi di danni ambientali associati alle dinamiche di sviluppo urbano”.
Tra le soluzioni ecosostenibili che caratterizzano l’edificio si possono citare sistemi per il riciclo delle acque grigie e per la raccolta delle acque piovane tetti verdi, aperture operabili e superfici vetrate ad alte prestazioni. 1.400 metri quadrati di pannelli fotovoltaici sono installati sul tetto del complesso e producono una quantità di energia tale da soddisfare il 12,5 % della domanda totale proveniente dagli uffici del Vanke Center. Porte, pavimenti e arredamento degli headquarters Vanke Co. sono realizzati con materiali riciclabili.
Nintendo, un successore per la console portatile Wii?
E’ pronta una nuova Nintendo Wii2?
Secondo quanto riferito da Brian Farrell, CEO di THQ, sembra proprio che una nuova console portatile sia in arrivo. Il Ceo ha parlato di questa possibilità durante un presentazione finanziaria tenutasi al Goldman Sachs Technology and Internet Conference spiegando che la sua software house ha impegnato i propri investimenti per i prossimi due anni per nuovi titoli per Xbox 360 e Playstation 3 e questo potrebbe significare solo niente nuova console casalinga per i due colossi videoludici.
Per quanto riguarda Ninenteo Farrell ha dichiarato:
“Non ci aspettiamo nuovo hardware a breve da parte di Microsoft o Sony. Per quanto riguarda Nintendo, la questione è complicata. Lasceremo che siano loro ad annunciare il nuovo hardware”
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