lunedì 4 aprile 2011

Laurea fantasma: le «Iene» fanno scappare la Rizzi

Di sicuro ha «onorato» la delega di assessore regionale ai Giovani e allo Sport con uno scatto da centometrista. Ma neppure una corsa da cuore in gola ha permesso alla bresciana Monica Rizzi (Lega Nord) di sfuggire all'assalto di un'altra bresciana, la «Iena» di Italia 1 Nadia Toffa, che ha provato a intervistarla sulla vicenda della laurea «fantasma» in Psicologia. 
Sulla scorta di quanto pubblicato da «Il Fatto Quotidiano» nel luglio scorso e poi ripreso da molte altre testate, le «Iene» si sono interrogate sull'effettiva esistenza della laurea e del titolo di psicoterapeuta infantile che l'assessore leghista avrebbe esibito nel suo curriculum al Pirellone, qualifiche diventate ormai un caso giudiziario, dal momento in cui la Procura di Brescia ha aperto un'indagine per abuso di titolo, come la stessa Rizzi ha ammesso nelle poche parole pronunciate in tv.
DOPO AVER intervistato il presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia Mauro Grimoldi («L'assessore non è iscritta all'elenco dei professionisti», ha dichiarato) e dopo aver telefonato all'Università degli Studi di Ginevra (l'interlocutore ha escluso di conoscere un'allieva con quel nome), Nadia Toffa ha tentato di raggiungere Monica Rizzi per chiederle spiegazioni di persona. Spiegazioni che non sono arrivate (almeno in tv), perché l'assessore, correndo come una gazzella e coprendosi il viso con la borsetta, ha prima tentato di evitare il confronto e poi ripetuto più volte un laconico «non è vero, non è vero». 
La risposta di Monica Rizzi è arrivata ieri attraverso Facebook, il social network sul quale si sono susseguiti sin dalle prime ore del mattino messaggi di solidarietà e di disappunto. «Detesto le gogne mediatiche, ma vorrei dai miei rappresentanti una limpidezza e una chiarezza quasi assoluta», ha scritto un leghista. «Dottoressa Rizzi, è stata dura laurearsi?!? Eh, poveri noi stronzi che abbiamo solo la terza media», ha aggiunto un altro, mentre i più affezionati hanno espresso solidarietà: «Monica sei sempre la migliore» o «Monica siamo con te!». 
A tutti l'assessore regionale della Lega ha risposto giustificando il suo silenzio e la sua fuga in tv con la riservatezza richiesta dall'indagine in corso, senza dimenticare di aggiungere che si tratta di «una grande montatura mediatica». «Non sono scappata, uscivo da messa e mi sono sottratta a un inseguimento: in quel momento non era il caso di rilasciare dichiarazioni», ha scritto l'assessore Rizzi su Facebook a metà mattinata. Poi ha aggiunto: «Mi spiace molto per quello che hanno voluto far vedere le Iene, purtroppo con indagini in corso non potevo lasciare dichiarazioni. Ho preferito andare via che essere attaccata in modo gratuito, come stanno facendo ormai da un mese. Confido nella magistratura e tutti avranno la prova e non solo parole della mia assoluta buona fede e che tutta la situazione è una montatura mediatica».
Più tardi un altro "post": «Il messaggio più forte l'ho avuto da Madre Elvira - ha scritto Monica Rizzi -: vogliamo aiutarci ad avere uno sguardo positivo sul dono della vita; sorridere anche quando si hanno le lacrime agli occhi, perdonare quando l'altro ti volta la faccia, ricominciare ogni volta con fiducia, senza tenere conto delle offese, delle critiche negative, obbedendo alla Parola di Gesù che ci dice: "Non preoccupatevi per il domani, a ciascun giorno basta la sua pena". Viviamo intensamente l'abbandono alla volontà del Padre sereni, sicuri e fiduciosi della sua perenne fedeltà». 
I CHIARIMENTI agli amici di Facebook rappresentano l'unica uscita «pubblica» sul caso da parte dell'assessore regionale della Lega, che finora ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali nè in merito al conseguimento della laurea in Svizzera né alla sua partecipazione a numerosi convegni in qualità di psicoterapeuta infantile. «L'assessore cerca di sfuggire alla domanda che tutti oggi vorrebbero farle, ovvero se questa laurea ce l'ha oppure no», ha dichiarato l'ex portavoce di Monica Rizzi Marco Marsili nel servizio delle «Iene». Lo stesso interrogativo che si sono posti  tutti coloro che nelle ultime settimane l'hanno vista disertare sia la seduta del Consiglio Regionale sia la conferenza stampa sulla CityMarathon di Palazzo Marino. Una maratona, appunto. Non proprio la distanza ideale per una centometrista.

Nessun commento:

Posta un commento